Ala del Mercato

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Descrizione

Nel Piemonte dell’Ottocento, sorretto da un’economia essenzialmente di tipo agricolo, la costruzione delle “ali” del mercato era un fenomeno molto diffuso. Strutture di questo
genere furono edificate a Novara, Asti, Vercelli, Alessandria, Carmagnola, Cuneo, Racconigi, Saluzzo, Bra, Alba e, appunto, Savigliano. I sistemi costruttivi contemplavano
il ricorso sia a tecnologie tradizionali (laterizio, pietra, legno) sia all’uso di nuovi sistemi costruttivi (ghisa e/o acciaio) per le strutture portanti.
Il 25 giugno 1854 il Consiglio Comunale della Città di Savigliano discusse all’ordine del giorno l’opportunità o meno di costruire un’ala per i mercati a beneficio del commercio
locale.
Si decise infine di incaricare un’apposita commissione per decidere sulla più conveniente collocazione da dare alla struttura, nonché presentare un progetto che ne descrivesse le
caratteristiche costruttive. Nel corso del Consiglio Comunale del 13 novembre 1854 fu presentata la relazione della commissione. Il primo sito proposto corrispondeva al
fabbricato di proprietà del Regio Ospizio di Carità, posto a ponente della Piazza Nuova.
In base al progetto di costruzione realizzato dal geometra Giovenale Trossarelli, la tettoia doveva comprendere otto vasti magazzini alle due estremità, di cui due potevano essere
destinati ad ospitare il peso pubblico e l’altro il dazio comunale. I sei magazzini rimanenti erano riservati alle attività commerciali.
Il 23 maggio 1856 fu indetta la gara d’appalto definitiva per l’affidamento dei lavori, in base alla perizia e al capitolato d’oneri redatti da Trossarelli e datati 28 gennaio 1856.
L’edificio fu costruito nel giro di un anno e vi fu collocato anche il locale mercato dei bozzoli. Negli anni successivi l’ala fu utilizzata come magazzino per bestiame e foraggi,
deposito e peso cittadino.
La costruzione, lunga quasi 53 metri, larga 25,5 ed alta 13, rappresenta un’interessante testimonianza del gusto architettonico dell’epoca riferito a costruzioni destinate ad attività
commerciali. La struttura portante è costituita di pilastri in laterizio che reggono una copertura in coppi e lose con struttura di supporto lignea (rilevanti le quattro capriate della
navata interna). L’edificio presenta esternamente una muratura a vista, ritmata da un susseguirsi di arcate di sobrio disegno, parte libere e parte tamponate.
I quattro ingressi principali sono sormontati da timpani triangolari, nei quali figurano stemmi crociati, ad eccezione del prospetto sulla piazza, dove sono presenti un orologio
ed una campana.
Dagli anni ’60 del secolo scorso si cominciò a discutere di un eventuale abbattimento dell’edificio e furono banditi concorsi di idee per possibili riutilizzi della struttura o dello
spazio da essa occupato. Dal 1998, in seguito ai lavori di manutenzione straordinaria per il riutilizzo dell’immobile, l’Ala è stata recuperata e destinata a struttura polifunzionale
per attività culturali ricreative. Nel 2021 l’edificio è stato intitolato a Lorenzo Morello.

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