La Famiglia Cravetta

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Palazzo Muratori Cravetta

Via Jerusalem, Savigliano.
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La Famiglia Cravetta


personaggi illustri
Descrizione

Nato a Savigliano da Giovan Battista, giureconsulto, il 9 ottobre 1504 si laureò in diritto civile presso l’ateneo torinese, e, ventenne, già vi insegnava con sessanta fiorini di salario. Per la salute malferma dovette interrompere momentaneamente l’insegnamento, e, su invito di Carlo III di Savoia, all’età di ventidue anni ricoprì la carica di giudice a Cuneo. Ritornato a Torino nel 1534, sposò Franca Porporato, figlia di Giovan Battista, presidente del Senato piemontese, ed esercitò l’avvocatura illustrando rapidamente il suo nome. Riebbe la giudicatura di Cuneo dal 1535 al 1536.Un soggiorno di sette anni a Grenoble (1538-45), come avvocato, e non come insegnante, consolidò la sua fama giuridica. Lesse, in seguito, a Ferrara, nella prima cattedra della sera del diritto civile, ma sopraggiunta la peste, abbandonò la città e ritornò Oltralpe ora a Grenoble, ora a Chambéry, infine ad Avignone. Qui alla morte del giureconsulto Emilio Ferretti (1552) chiese di ricoprire la cattedra vacante; ma dai documenti dell’Archivio Cravetta risulta che il C. non fu mai insegnante ad Avignone, essendogli stato preferito, dietro le pressioni del cardinal Tournon, legato di Paolo III, A. Papio.Il Cravetta si trattenne a Chambéry ancora per due anni. Il 7 settembre del 1556 fu nominato da Filippo II professore nella prima cattedra della sera di diritto civile a Pavia. Chiamato da Emanuele Filiberto di Savoia ad insegnare nella università di Mondovì, inaugurata nel dicembre 1560, tentò di rifiutare l’incarico, confortato dalla protezione di Filippo II e del governatore di Milano Francesco Ferdinando d’Avalos; ma infine la sua riluttanza fu vinta dalla minaccia di confisca dei beni. Pertanto il 20 genn. 1562 Emanuele Filiberto lo nominava “lettore di leggi civili dell’ordinaria della sera nella prima cattedra et università e collegio dei Monteregale” con lo stipendio di 3.000 libbre annuali. Trasportato definitivamente l’ateneo a Torino, dal novembre 1566, il Cravetta fu riconfermato lettore, con la retribuzione di 1.000 scudi, il che ci dà la misura della sua fama in quanto al Manuzio ne venivano corrisposti soltanto 200. A Torino, dove ebbe collega il celeberrimo Cuiaccio, il Cravetta raggiunse altissima fama ed autorità di giureconsulto. Morì il 10 ottobre 1569 nel suo castello della Salsa di Marene.