Beata Madre Bonino

VISIT SAVIGLIANO

La Sacra Famiglia e il Museo Madre Bonino

Via San Pietro 9, Savigliano.
Tel. 0172.712388
dettaglio »

Beata Madre Bonino


personaggi illustri
Descrizione

Nacque a Savigliano il 5 settembre 1843 e morì a Savona l’8 febbraio 1906.
Al fonte battesimale le furono dati i nomi di Anna Maria Maddalena Giuseppina. Com’era consuetudine all’epoca, ebbe una prima istruzione in casa. Per particolare privilegio fece la Prima Comunione a sette anni (rispetto ai dieci previsti), l’anno successivo ricevette la Cresima. Fin da piccola fu molto devota della Madonna.
Nel 1855 si trasferì con la famiglia a Torino a causa degli impegni professionali del padre che era medico. Frequentò la scuola superiore presso le Suore di S. Giuseppe, crescendo nella propria vita interiore: all’età di diciott’anni ottenne dal padre spirituale il permesso di fare il voto temporaneo di verginità. Nella capitale sabauda erano gli anni in cui fiorivano le opere straordinarie dei cosiddetti “santi sociali”.
All’età di 26 anni fece ritorno nella sua Savigliano. Per cinque anni, fino alla morte, assistette amorevolmente il padre malato. Andava impegnandosi intanto, sempre più, nelle attività della sua Parrocchia di S. Pietro, divenendo anche Rettrice e Presidente della locale Pia Unione delle Figlie di Maria. Strinse, fin dal 1875, forti legami con l’Opera di assistenza intrapresa da Giovanna Colombo per le orfanelle della città. Attratta dalla spiritualità carmelitana si iscrisse al terz’ordine, facendo dopo due anni la professione (19 marzo 1877, festa di S. Giuseppe). L’anno prima si era aggregata anche al terz’ordine francescano della penitenza.
Colpita da una neoplasia alla colonna vertebrale, il 21 maggio 1876, fu operata quasi da sveglia, non avendo l’anestesia fatto effetto. Vide nella guarigione la protezione celeste di Maria e nel settembre del 1877 si recò a Lourdes, con la madre, per ringraziare la Vergine Santissima. Qui maturò la decisione definitiva di consacrarsi al Signore nel servizio del prossimo; alla fine di quell’anno morì anche la madre. Continuò la collaborazione con l’Opera Colombo e, dietro suggerimento del suo direttore spirituale, il canonico Luigi Davicino, vi affiancò un ospizio dedicandolo alla Sacra Famiglia.
Nel 1880 si ritirò in monastero per prepararsi spiritualmente alla sua fondazione, prima tra le Carmelitane di Moncalieri, poi dalle Visitandine di Pinerolo. Nonostante sentisse ancora il desiderio di entrare in clausura, decise definitivamente dar vita ad una nuova famiglia religiosa per aiutare tutti i bisognosi che poteva, fossero questi orfani, anziani, malati o ragazze da istruire. Modello era la Santa Famiglia di Nazaret: umile e laboriosa. A trentotto anni fu eletta Superiora, lo restò fino alla morte. L’8 settembre 1887, festa della Natività di Maria, ottenne l’approvazione canonica diocesana dell’Istituto, il 6 ottobre fece, con altre undici compagne, la professione solenne prendendo il nome di suor Giuseppina Gabriella di Gesù.
Negli anni a venire impegnò tutte le sue energie e il patrimonio ereditato dai genitori nella costruzione della Casa Madre a Savigliano, con annessa chiesa, e nella formazione delle suore. Fondò altre cinque comunità e, in onore della Madonna, volle che la prima fosse presso il Santuario di Loreto. Vi soggiorno venticinque volte visitando quotidianamente la Santa Casa.
Morì a Savona, all’età di 62 anni, per una polmonite fulminante l’8 febbraio 1906. La salma fu sepolta nel cimitero di Savigliano, per essere poi traslata nella chiesa della Casa Madre l’8 aprile 1961. Oggi il suo carisma, oltre che in Italia, vive attraverso le sue suore anche in terra di missione (Camerun e Brasile). Madre Giuseppina Gabriella è stata beatificata da Giovanni Paolo II il 7 maggio 1995.